Presentazione Annuario 2025: Le sfide dello streamcasting
È stato presentato ieri mattina in Università Cattolica, a Milano, l’Annuario 2025 della Televisione Italiana, a cura di Massimo Scaglioni, professore ordinario di Economia e marketing dei media e direttore di Ce.R.T.A. (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi). Hanno presentato l’Annuario, assieme al prof. Scaglioni, Fabrizio Angelini, Amministratore Delegato Sensemakers; Alberto Dal Sasso, CEO Minerva Insights Italy; Paolo Lugiato, Direttore Generale Auditel; Antonio Marano, Presidente Confindustria Radio Televisioni; Guido Mazzoccola, Television Audience Measurement Director Nielsen; Raffaele Pastore, Direttore Generale UPA; Emilio Pucci, Direttore eMedia; Chiara Sbarigia, Presidente APA; Nora Schmitz, Head of Audience Measurement and Media Development Ipsos. Ne hanno poi discusso in una tavola rotonda: Eleonora Andreatta, Vice President of Italian Content Netflix; Stefano Coletta, Direttore Coordinamento Generi Rai; Federico Di Chio, Direttore Marketing Strategico Gruppo Mediaset; Andrea David Rizzi, Head of Media & Support Partnership Italy & Portugal YouTube. Benvenuti nell’era dello “streamcasting”! Streamcasting, che dà il nome alla nuova edizione dell’Annuario della TV 2025, è il neologismo che indica l’attuale stato di ibridazione fra il broadcasting televisivo tradizionale e lo streaming on-line. Nell’era dello streamcasting il terreno di gioco dei diversi player del mercato si fa sempre più convergente e condiviso da quattro soggetti principali: i tradizionali editori di broadcasting (Rai, Mediaset, WBD, Sky, Cairo Communication), le platforms globali come Google/YouTube, i servizi di streaming come Netflix, Amazon Prime Video, Disney+, Paramount+ (che si spostano progressivamente verso modelli economici sempre più ibridi, che includono la raccolta pubblicitaria) e i social media (Meta, TikTok). Sul versante degli editori televisivi, i contenuti televisivi (quelli prodotti da broadcaster o, meglio, oggi potremmo dire “streamcaster”) trovano nuove modalità per incontrare i propri pubblici (per esempio attraverso i servizi VOD proprietari, come RaiPlay, Mediaset Infinity, Discovery+ e fra poco, nel 2026, HBO Max di WBD) e inedite possibilità di essere misurati e valorizzati (grazie alla Total audience sviluppata da Auditel, che rende commisurabili gli ascolti digitali su device diversi dal televisore), soprattutto sulla Tv connessa. La stagione televisiva 2024-25 è stata caratterizzata da una grande novità sul fronte della rilevazione degli ascolti: dal 29 dicembre 2024 la Total Audience è stata infatti ufficialmente promossa a currency di misurazione confermando così la sua importanza strategica per il mercato. Nell’epoca dello streamcasting dunque gli editori televisivi sono chiamati a fare anche gli streamer, a sperimentare cioè modalità innovative di distribuzione, mentre le piattaforme on demand, a sottoscrizione e/o supportate dalla pubblicità, come Netflix, finiscono per adottare alcune ricette tipiche del broadcasting (puntando, per esempio, al co-viewing familiare, specie su SmartTV) In questo contesto, un fattore tecnologico dirompente è rappresentato dall’ingresso della Smart TV, o TV connessa, nelle case degli italiani. Le Smart TV hanno superato i 22 milioni in Italia, e iniziano ad avere un impatto sempre più significativo sulle abitudini delle famiglie del Paese. L’ingresso di una televisione connessa in una casa, infatti, non rappresenta solo un cambiamento tecnologico: trasforma profondamente i consumi, facendo quasi raddoppiare il contenuto fruito fuori dal tradizionale palinsesto lineare, per lo più in modalità on demand. La televisione lineare conserva comunque, anche in questa nuova stagione dello streamcasting, una sua centralità proprio in virtù della sua capacità di creare sincronia, spazi condivisi, ritualità (Festival di Sanremo, anche quest’anno come sempre l’evento più visto, il calcio, ora il tennis, gli appuntamenti con l’access prime time rinnovato delle reti ammiraglie, come “Affari Tuoi” e “La ruota della fortuna”): la TV continua a rispecchiare i tempi della vita sociale. Le tendenze del 2025 Il consumo di TV “tiene” e la televisione è resiliente anche quest’anno: lo è grazie allo sforzo innovativo dei broadcaster che, seppur timidamente, iniziano a sposare le logiche dell’era nuova, dell’era dello streamcasting. Il consumo di TV “tiene” sostanzialmente (ovvero continua a mostrare segni di resilienza) nel confronto con la scorsa stagione, grazie al contributo dei device diversi dal televisore tradizionale: da settembre 2024 a maggio 2025 (la stagione analizzata) il consumo medio in total audience è di 8.730.000 spettatori medi nel giorno medio, con una differenza di solo 100mila spettatori rispetto all’anno precedente (-1,2%). Una differenza più ampia (-1,6%) se si considera solo la TV tradizionale. È proprio lo sforzo innovativo che ha portato i broadcaster alla valorizzazione della cosiddetta total audience (ovvero a intendere sé stessi sempre più come streamcaster) a frenare un fisiologico, per quanto ancora piuttosto limitato per l’Italia, arretramento del consumo lineare di televisione. Nel prime time gli spettatori in total audience sono 19,6 milioni: anche in questo caso la decrescita rispetto alla scorsa stagione è piuttosto limitata (-1,4%). Le tendenze evidenziate nella stagione 2024-25 (settembre-maggio) trovano una sostanziale conferma anche se si considera l’anno solare 2025 (*1/1/2025-15/11/2025, elaborazione TechEdge su dati Auditel): nel corso dell’anno il tempo medio di visione della TV è stato di 3 ore e 17 minuti, in sostanziale linea col passato (pur in un periodo caratterizzato dall’assenza di grandi eventi sportivi durante l’estate, come Europei di calcio e Olimpiadi nel 2024). Sempre nel corso dell’anno 2025, il consumo di contenuto in streaming dei servizi non misurati in maniera granulare da Auditel (il cosiddetto consumo “non riconosciuto”, che comprende anche le piattaforme SVOD globali) cresce solo lievemente rispetto al 2024, con un incremento dell’1,7%, attestandosi al 18,8% del consumo complessivo (1,8 milioni nel giorno medio, AMR, circa 45 minuti nel corso della giornata, ATV). Da segnalare, però, che la diffusione delle SmartTV fa crescere l’abitudine di visione di contenuto in streaming/on demand “non riconosciuto” (ovvero fuori dal perimetro del palinsesto degli editori tradizionali) sulle fasce di popolazione più adulto-anziana, con un balzo del 10,5% di incremento sugli ultra 65enni, a conferma che questa fascia di popolazione (in particolare 65-74 anni) è ormai digitalmente attrezzata e attiva. La sfida più rilevante di questa nuova fase è senz’altro quella dei contenuti. Il mondo dei contenuti video assomiglia a una piramide, con al vertice contenuti ad altissimo valore (spesso produzioni o co-produzioni di fiction) che danno vita a un consumo a utilità ripetuta spesso protratto nel tempo. Nella stagione possiamo contare diversi titoli di fiction che rientrano in questa categoria: M– Il figlio del secolo, L’amica geniale, Il Gattopardo, per altro riconducibili a modelli di commissioning diversi (pay TV, servizio pubblico, SVOD). Più sotto troviamo l’area, un po’ più ampia in termini di ore prodotte (circa 520 nella stagione) di prodotti scripted, dal valore medio-alto (fiction per la televisione) e la capacità di generare piccoli o grandi eventi nel palinsesto lineare. Quel che stiamo osservando in questi anni è una progressiva diminuzione del numero di titoli in queste due prime aree di contenuto scripted e una progressiva crescita degli investimenti in un numero più limitato di titoli, come se via via la punta della piramide diventasse più “appuntita”. Ancora più sotto vediamo l’ampia area della cosiddetta unscripted tv, che comprende tutti i generi dell’intrattenimento che costituiscono l’ossatura del broadcasting lineare, e che sono analizzati nelle loro dinamiche e mutazioni nelle pagine dell’Annuario. Si tratta di quasi 18 mila ore di prodotto originale al netto delle repliche nella stagione analizzata. A queste andrebbero poi aggiunte le ore delle news lineari (quasi 10 mila) …
Presentazione Annuario 2025: Le sfide dello streamcasting Leggi altro »








