Annuario TV

Tutti i numeri di Mare Fuori 5

Negli ultimi anni il fenomeno culturale di Mare Fuori ha costituito un eloquente indicatore delle tensioni evolutive individuabili tanto nelle formule distributive sperimentate dai broadcaster, quanto nelle abitudini di fruizione del pubblico contemporaneo. In un articolo del 2024, e nuovamente in un’analisi del mese scorso, abbiamo sottolineato l’innovatività della strategia di release proposta da Rai, orientata a una valorizzazione della serie anche al di fuori del tradizionale passaggio lineare. Ad alcuni giorni dall’uscita dell’intera quinta stagione su RaiPlay e dal contemporaneo approdo a cadenza settimanale su Rai 2, possiamo organizzare in un quadro complessivo alcune evidenze circa la performance di Mare Fuori 5.

Iniziamo considerando i dati di consumo digital riconducibili ai device connessi. Dal debutto dei primi 6 episodi alla mezzanotte del 12 marzo fino al 2 aprile (il blocco di episodi 7-12 è stato reso disponibile dal 26 marzo), tutte le stagioni di Mare Fuori hanno complessivamente totalizzato 73,6 milioni di legitimate streams e 31,5 milioni di ore di visione. Considerando un analogo intervallo dal momento dell’uscita della stagione precedente nel 2024, si tratta di una flessione del 37% in termini di stream erogati e del 33% per quel che riguarda il tempo speso. Per un’adeguata contestualizzazione dei dati ricordiamo che la quarta stagione della serie contava un totale di 14 episodi – due in più rispetto a Mare Fuori 5 – ed era stata distribuita in un momento cruciale dell’annata televisiva: come accaduto anche nel 2023 con la terza stagione, Mare Fuori 4 aveva occupato la settimana precedente alla partenza di Sanremo il 6 febbraio 2024, andando dunque a sovrapporsi all’evento televisivo più seguito dell’anno in un’amplificazione reciproca di grandissimo impatto. Di seguito proponiamo un confronto visivo dell’andamento delle due stagioni sul piano dei singoli stream erogati.

*Fonte dati: Sensemakers.

Al netto dei differenti valori assoluti, è opportuno rimarcare una volta di più l’efficacia del modello distributivo in due tranche di episodi – sperimentato, negli ultimi anni, anche da Netflix con serie di particolare risonanza come Stranger Things, You e Lupin – nell’estendere e massimizzare l’engagement del pubblico. Per le ultime due stagioni di Mare Fuori, infatti, il giorno d’uscita del secondo blocco coincide con una netta risalita dei consumi digitali, che tornando poco al di sotto dei valori registrati al lancio dei primi 6 episodi (rispettivamente -1% per la stagione 4 e -3% per la stagione 5 a livello di LS).

Passiamo adesso a considerare gli ascolti generati dal passaggio televisivo della serie fino a questo momento. Come anticipato, dal 2023 l’arrivo dell’intera stagione su RaiPlay si sovrappone all’appuntamento settimanale in diretta su Rai 2. Mentre le prime due stagioni avevano aderito a un percorso distributivo tradizionale – con soli due episodi in anteprima digital nel caso di Mare Fuori 2 – oggi la serie costituisce l’esperimento più interessante nel contesto italiano per quel che riguarda la gerarchia tra sfruttamento on demand e lineare. Al momento, i dati a nostra disposizione ci permettono di valutare l’andamento dei 4 episodi già trasmessi su Rai 2: secondo lo standard Total Audience di programma recentemente introdotto da Auditel, l’AMR medio dei 4 episodi si attesta poco sopra il milione di spettatori (1.053), un valore comprensivo del contributo degli small screen in diretta. Seguendo lo stesso criterio di misurazione, i primi 4 episodi della stagione precedente avevano invece totalizzato un AMR medio di 1.279, dato che a sua volta presentava una contrazione se confrontato con il 2023.

Per quel riguarda la stagione più recente, tuttavia, siamo adesso in grado di valutare l’andamento degli episodi trasmessi in diretta in modo più ampio, includendo nel dato complessivo del programma anche gli ascolti vosdal (che ricadono, cioè, entro lo stesso giorno dell’emissione televisiva) e quelli differiti nei 7 giorni successivi (TSV). Compiendo questa operazione sui primi due episodi di Mare Fuori 5, entrambi guadagnano circa mezzo milione di spettatori medi, di cui oltre 100.000 circoscritti alle 24 ore successive alla messa in onda.

*Fonte dati: Sensemakers. Valori espressi in migliaia.

Le metodologie di rilevazione attuali permettono, infine, di sommare i consumi ascrivibili alle anteprime digitali – ovvero agli episodi proposti su RaiPlay prima del loro passaggio su Rai 2 – con il dato lineare tradizionale relativo alla prima messa in onda (segnaliamo che questa cumulazione dei dati risponde ai parametri stabiliti dalla Golden Rule Auditel, pur non costituendo ancora una metrica standard ufficiale). In altre parole, come illustrato di seguito, l’ascolto televisivo live e vosdal della diretta su Rai 2 viene integrato con i consumi on demand effettuati in piattaforma anche nei giorni antecedenti la messa in onda. Secondo questi parametri, i primi quattro episodi della stagione 5 registrano un distacco nei confronti della precedente che oscilla tra il 10% (nel caso dell’episodio 3, I rischi della fiducia) e il 15% (nel caso dell’episodio 2, La ruota gira).

*Fonte dati: Sensemakers. Valori espressi in migliaia.

Anche in virtù di questi mutamenti sul piano della misurazione degli ascolti TV, un’operazione come quella di Mare Fuori porta nuovamente l’attenzione sulla rilevanza di percorsi di circolazione finalizzati non tanto a sostituire, quanto a integrare il canonico sfruttamento lineare. Vanno in questa direzione, lo ricordiamo, anche i contenuti ancillari della serie, come le cip digital only di #confessioni e i backstage – accorpati in un box apposito su RaiPlay – e le iniziative sul versante social, come la scelta di mostrare in anteprima il primo episodio del nuovo ciclo in una diretta su TikTok. Proprio TikTok si conferma, peraltro, la piattaforma di riferimento della serie: infatti, pur pubblicando un numero minore di post rispetto a Instagram – 44 a 38 in favore del servizio di Meta – TikTok aggrega il 61% dei quasi 1,3 milioni di actions registrate nel mese di marzo.

La generalizzata flessione evidenziata in rapporto al 2024 non rende meno vere, a nostro avviso, le osservazioni qui avanzate in merito alla formula digital first, ma piuttosto alimenta l’interesse per le scelte gestionali che attendono la Rai in attesa della sesta stagione, prevista per il prossimo anno.

(Giovanni Ceccatelli)

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