Annuario TV

Annuario della TV

Il servizio pubblico in Italia nell’età delle piattaforme: un equilibrio complesso tra innovazione e tradizione

Nel corso della sua storia il servizio pubblico televisivo ha attraversato diverse fasi di trasformazione tecnologica e sociale, svolgendo da sempre un ruolo fondamentale per la cultura e la società europea. Tuttavia, il recente processo di platformization dell’industria mediale ha prodotto delle sfide inedite per gli editori di servizio pubblico. In risposta a questa situazione, la tv pubblica ha iniziato un graduale percorso di ridefinizione dei propri obiettivi, guidata dalla necessità di adattarsi al mutato contesto e di preservare al contempo i suoi principi identitari, come ad esempio quello di garantire a tutti i cittadini l’accesso a una gamma diversificata di contenuti.

È questo il principale oggetto di studio di PSM-AP, un ambizioso progetto di ricerca internazionale di durata triennale che analizza attraverso un approccio comparativo come i servizi pubblici nazionali si stanno attrezzando per mantenere la propria rilevanza in uno scenario televisivo sempre più dominato dalle grandi piattaforme di streaming. Sostenuto dal programma di co-finanziamento CHANSE ERA-NET e guidato dalla Prof. Catherine Johnson (Università di Leeds, Regno Unito), il progetto PSM-AP si articola in diverse fasi e coinvolge sei paesi: Belgio (RTBF, VRT), Canada (CBC), Danimarca (DR, TV 2), Italia (RAI), Polonia (TVP) e Regno Unito (BBC, Channel 4, ITV). L’obiettivo del primo step della ricerca è stato quello di analizzare l’impatto che l’ascesa delle piattaforme sta avendo sulle policy aziendali dei media di servizio pubblico (PSM) e sulle normative che disciplinano il settore nei diversi paesi oggetto di studio.

Il policy brief italiano “La transizione digitale del Servizio pubblico in Italia” è stato redatto dal Prof. Massimo Scaglioni, co-investigator del progetto PSM-AP, insieme ai ricercatori Antonio Nucci e Mattia Galli. Nel documento pubblicato recentemente vengono presentate in sintesi le evidenze emerse dall’analisi delle norme vigenti, delle convenzioni e dei contratti di servizio, delle relazioni annuali delle autorità regolatorie e più in generale del dibattito pubblico in corso.

Le risorse e i documenti analizzati per questo primo step della ricerca evidenziano come nel contesto italiano le questioni riguardanti l’universalità, la riduzione del divario digitale e lo sviluppo tecnologico siano di fondamentale importanza per il servizio pubblico. Una delle attuali sfide per Rai consiste infatti nel farsi motore di innovazione senza mai tralasciare il suo tradizionale compito di non lasciare indietro nessuno.

Per innovarsi e competere con le grandi piattaforme, l’editore ha recentemente sviluppato nuove strategie, come ad esempio l’utilizzo del proprio ambiente online come prima finestra distributiva di alcuni selezionati titoli. Tuttavia, la presenza di obiettivi in parte divergenti sia in termini di programmazione che di distribuzione e promozione dei contenuti rischia di generare delle criticità. Sarebbe pertanto auspicabile per Rai muoversi verso la definizione di una “strategia digitale chiara e condivisa”, favorendo inoltre la messa a punto di alcune azioni prioritarie, tra cui spiccano il tema della prominence sui telecomandi e sulle interfacce delle smart tv, la curation della propria offerta, la collaborazione sinergica con piattaforme terze e la maggiore trasparenza nell’impiego degli algoritmi.

Il policy brief contenente una sintesi dei risultati e delle raccomandazioni proposte dagli autori dello studio è consultabile qui: https://psm-ap.com/italian-policy-brief-la-transizione-digitale-del-servizio-pubblico-in-italia/

(Carlotta Colacurcio)

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