La suddivisione dei contenuti informativi rispetto ai singoli canali dell’offerta generalista mette in luce la prevalenza del servizio pubblico con oltre il 60% delle ore di programmazione complessive. Rai 3, in particolare, domina con 2.336 ore (pari al 27% del totale di copertura informativa dei vari canali), grazie anche alle edizioni regionali dei tg, seguito da Rai 1 con 1.923 ore (23%) e Rai 2 con 988 ore (12%); tra gli altri canali, si registrano poi le 1.259 ore di Canale 5 (15%), le 575 ore di La7 (7%), le 546 di tv8 (6%), le 476 di Rete 4 (6%), le 388 di Italia 1 (4%) e una presenza residuale di Nove. Rai 1 e Rai 3 guidano anche l’offerta di telegiornali: l’ammiraglia del servizio pubblico propone 1.509 ore complessive mentre Rai 3 arriva fino a 1.546 ore (entrambi al 23%). Segue Canale 5 con 1.226 ore (pari 19%) e più distaccati tv8 con 546 ore, dovute all’ampia riproposizione in fascia notturna delle edizioni giornaliere dei notiziari, La7 (472 ore), Rete 4 (452 ore), Rai 2 (443 ore) e Italia 1 (388 ore). L’offerta ridotta fatta registrare da due canali come Rete 4 e La7 viene compensata da un elevato numero di ore di Talk show e di speciali. Proprio prendendo in considerazione gli speciali, i rapporti tra le reti si modificano: la più vivace è La7 con 103 ore complessive, pari al 43% del totale di questa ristretta categoria. Nello specifico, il canale arriva a produrre ampi volumi di speciali nei mesi di gennaio (37 ore) e febbraio (34 ore), in concomitanza con la crisi di governo, grazie in particolare alle “maratone” di Enrico Mentana arrivate a tredici ore in tre giorni in occasione del voto di fiducia del 18-19 gennaio. Al secondo posto si colloca Rai 1 con 44 ore (17%), seguito da Canale 5 (33 ore, pari al 13%), con picchi di 8 ore rispettivamente a dicembre e gennaio, e poi Rai 3 (27 ore, pari all’11%) e Rete 4 (24 ore, pari al 10%), entrambi con incrementi nel mese di febbraio, e infine Rai 2 con 15 ore (6%).