Ogni editore rilevato per i consumi in Total Audience presenta un profilo differenziato. Questo diverso profilo emerge anche nell’analisi dei prodotti che riescono a generare più traffico on demand su device connessi. Quella del LS è una misura più vicina al consumo digital, in grado di fotografare la capacità del contenuto televisivo (spesso ri-editato in forma breve, di clip o di extra) e di generare un consumo aggiuntivo e complementare a quello che avviene sul tradizionale schermo. Dall’altro lato, però, il consumo online è misurabile per il tempo complessivo di fruizione (tecnicamente Total Time Spent, o TTS). Quella del TTS è invece una misura che ci avvicina di più a una fruizione “televisiva”, i cui volumi sono fatti, per la parte più consistente, da contenuti interi e dal tempo effettivo speso a guardarli (richiamando per lo più una logica di catch-up, ovvero di recupero dell’emesso). Per quanto riguarda Rai, il servizio pubblico vede privilegiato un consumo di contenuti lunghi, in particolare di fiction, con almeno due eccezioni importanti: Il collegio, molto forte sia in termini di stream che di minuti visti, e il Festival di Sanremo, che performa soprattutto con clip. Il baricentro di Mediaset è invece l’intrattenimento (oltre all’informazione e allo sport all news), un prodotto fortemente “clippizzabile”. I prodotti più performanti di Discovery e La7 li posizionano rispettivamente come leader nel Factual (anche se il prodotto più fruito online è lo show Fratelli di Crozza) e nell’approfondimento e Talk.