Gli strumenti di analisi messi a disposizione dalla Total Audience consentono di comprendere meglio che tipo di device (apparecchi connessi in rete) vengono impiegati, e per quali tipologie di contenuto. Il segno più evidente dell’annualità 2020-21 rispetto alla precedente è la forte crescita del consumo di contenuti interi (denominati full content); per quanto riguarda il volume di stream erogati (LS), la crescita da un’annualità all’altra è del 90%, arrivando a quota 1,2 miliardi di stream (fra settembre 2020 e maggio 2021), mentre cresce del 70% il tempo speso (TTS) per fruire di contenuti interi. Il lungo periodo della pandemia ha aumentato decisamente la dimestichezza degli italiani con lo streaming, e questa dimestichezza si è riversata soprattutto sul consumo di programmi “lunghi”, ovvero puntate o episodi interi di prodotti. Ne è testimonianza la crescita della quota di consumo appannaggio della smart tv (televisori connessi): se analizziamo il numero di stream di contenuti interi erogati su smart tv la crescita è impressionante, superiore al 200% (si approda nell’annualità 2020-21 a quasi 110 milioni di LS per contenuti interi su smart tv). Decisamente meno marcata la crescita del consumo di clip (ovvero “parti di contenuto”, part of original content), sia in termini di stream che in termini di tempo speso, mentre il contenuto “extra” (ovvero prodotto esclusivamente per la Rete, spesso in modalità ancillare al contenuto televisivo “principale”) vede una lieve decrescita (rispetto al boom dell’annualità precedente). Il dato stabile di clip ed extra segnala una maggiore difficoltà degli editori televisivi a investire ampiamente nello “spacchettamento” e “clippizzazione” del contenuto o nella creazione di contenuto “ancillare”, anche a fronte delle molte difficoltà che le produzioni hanno dovuto affrontare. Si segnala però che è questo tipo di contenuto che meglio si presta a un consumo “fuori dal televisore” (e infatti prevalgono smartphone e pc), declinando il medium televisivo in un’ottica sempre più “convergente” (a fronte di una ri-funzionalizzazione domestica dello streaming di contenuti “lunghi” attraverso device più consoni a questo tipo di fruizione, come le smart tv).