Per un editore molto orientato ai generi dell’informazione, del Talk e dell’approfondimento, l’irrompere della pandemis ha rappresentato un periodo eccezionale, tanto negli ascolti tradizionali (e lineari) quanto negli ascolti raccolti attraverso device connessi in rete. In particolare, l’emergenza dei primi mesi del 2020 ha dato una spinta molto forte alla ricerca e al consumo di contenuti informativi. La curva dell’annualità 2019- 20 presenta dunque un andamento insolito, con un picco tanto nel numero di stream quanto nelle ore consumate a marzo 2020. L’annualità 2019-20 si conclude quindi con dati eccezionali anche in Total Audience per La7, con 363 milioni di stream (LS) e poco meno di 20 milioni di ore viste. L’annualità successiva (2020-21) deve tenere in considerazione questo punto di partenza per molti versi eccezionali: nel confronto con l’anno precedente, infatti, il volume di stream si riduce del 34% (attestandosi a 236 milioni), ma il numero di ore è in crescita del 7%. Se dunque la prima fase dell’emergenza ha portato a un consumo eccezionale soprattutto di contenuti informativi in forma di clip (nel marzo del 2020 ottiene il record di oltre 3 milioni e 300.000 stream il drammatico servizio di Piazzapulita “Coronavirus, dentro il reparto di terapia intensiva”, firmato dal giornalista Alessio Lasta), con l’annualità 2020-21 si va consolidando un consumo più prolungato, che si affianca alla grande capacità della rete di generare e far circolare clip dal contenuto sempre attento all’attualità (da programmi come Non è l’Arena, Propaganda Live, L’aria che tira, Otto e mezzo e gli altri Talk della rete). Nella stagione 2020-21, in particolare, la rete intercetta e “copre” una serie di eventi che danno slancio al consumo in streaming: il Referendum sul taglio dei parlamentari, le elezioni negli Stati Uniti e la morte di Diego Armando Maradona, in autunno; e poi l’apertura della crisi del governo Conte e la nascita del governo Draghi, all’inizio del 2021. La curva dell’annualità 2020-21 riflette insomma più chiaramente la dinamica “a doppia gobba” della stagionalità televisiva, con un picco in termini di stream (LS) a novembre, con l’affastellarsi di tanti eventi rilevanti, e con un secondo picco, in termini di tempo speso, a febbraio 2021 (risoluzione della crisi politica e nascita del governo Draghi).